LA BASE DI PARTENZA PER L’AUTOSTIMA SONO I PUNTI DI FORZA E NON I DIFETTI

Continuo ad insistere su questo argomento perché lo sento molto ricorrente come causa di infelicità.

Fin da bambine ci insegnano che dobbiamo essere brave e che per essere all’altezza dobbiamo superare i nostri limiti, darci da fare, a volte anche primeggiare perché, in un qualche modo, siamo sempre  in competizione con qualcuno.

E probabilmente, anche tu come me, farai parte di quella categoria che risultava spesso “perdente” al confronto.

I nostri genitori, gli insegnati, i parenti, anche senza cattiveria, ci hanno abituato a dover sempre dimostrare qualcosa e abbiamo imparato che se vogliamo migliorare dobbiamo superare i nostri limiti, i difetti, le imperfezioni e gli errori. Proprio per questo, fin da piccole ci concentriamo quasi unicamente su ciò che non va in noi.

Vuoi mettere poi tutti quei i segni rossi sui quaderni a quadri o tutte quelle sottolineature sui temi, con le correzioni che a volte cambiavano il significato di quanto volevamo dire?

E la corsa a chi consegnava prima il compito durante l’esame? E poi al lavoro, che c’è sempre qualcosa da ridire….?

Abbiamo vissuto e stiamo continuando a vivere in questa situazione e ci siamo abituate, quasi fosse solo un dato di fatto.

E se le cose cambiassero?

Cosa accadrebbe se avessi il coraggio di vedere pienamente il tuo valore, a prescindere da quello che fai o non fai?

Ripensa ad esempio a un momento difficile della tua vita. Quali risorse hai messo in campo per superarlo? I tuoi difetti? Tutte le cose che non sai fare bene? Oppure hai iniziato facendo il meglio che potevi con ciò che avevi in quel momento e nonostante gli errori ti sei data da fare per uscirne il prima possibile? E quanto sei cresciuta in quell’occasione?

Adesso dimmi, ci sei riuscita perché sei la migliore di tutti o solo perché sei TU e hai dato il TUO meglio?

Capisci qual è il tranello?

Ti dimentichi chi sei, quanto vali e resti in balia del giudizio degli altri per provare a te stessa se vai bene o meno.

E se partissi da un punto di vista diverso?

La settimana scorsa, durante una coaching con una donna che stimo molto, lei mi ha detto questa frase: “sembra che io non faccia mai abbastanza, potrei fare molto di più” allora le ho chiesto “Mai abbastanza rispetto a chi o a che cosa?”, “Molto di più, si, ma qual è il termine di paragone per dire se stai facendo il massimo oppure no, ce l’hai una base di partenza e una di arrivo?” E’ rimasta stupita in entrambe le domande perché non aveva una risposta immediata da darsi, ma ogni giorno, il confronto con una sé immaginaria non le fa apprezzare quanto ha già fatto e quanto ha già ottenuto nella sua vita.

Ecco, il mio invito anche per te è di prenderti un quarto d’ora, stilare tutti i successi, le cose belle che sei riuscita a fare, quelli che reputi i tuoi pregi e i tuoi punti di forza e ad essere orgogliosa per ogni cosa che scrivi, dalla più piccola che spesso dimentichi o non consideri importante, all’impresa che non credevi di riuscire a superare e invece ce l’hai fatta.

E’ dando energia alle cose belle che queste si potenziano. E’ dando importanza alle cose negative che queste si rafforzano: tu cosa scegli?

Se non riesci a darti il valore che meriti raccontami cosa credi che ti stia limitando.

Puoi scrivermi in privato a info@renataandolfo.com così ti sentirai più libera nel raccontarmi ciò che ritieni più utile.

Ricordati di scegliere!

Ti abbraccio

La tua Coach

Renata Andolfo

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