HO TOCCATO IL FONDO

Il mese scorso ho trascorso qualche giorno di vacanza in Umbria.
Avevo bisogno di staccare la spina e lasciare fluttuare i pensieri. Cosi mi sono dedicata all’arte della turista per caso.
Nessuna programmazione, nessuna meta stabilita. Una cosa abbastanza inconsueta per me che fino a poco tempo fa controllavo e programmavo tutto. Proprio per questo ne ho potuto apprezzare ancora di più gli effetti e la  leggerezza .
Così, decidendo di giorno in giorno tra paesetti, case in mattoni, silenzio e clima d’altri tempi  mi sono  trovata  a Orvieto.
Leggo velocemente cosa posso visitare nei dintorni  e casualmente (ma sappiamo che il caso non esiste) vedo che a poca distanza  c’è il Pozzo di San Patrizio. Chissà quante volte l’hai sentito nominare anche tu per la leggenda che non si riempie mai.
Presa dalla curiosità ne ho approfittato per fare una visita.
Appena dentro sono rimasta colpita dalla sua immensità! E’ proprio vero, il fondo non si vende!!!

 

Ho iniziato a scendere la rampa di scale elicoidali vedendo dalle finestre le persone che risalivano ma che non incontravo nel mio percorso. Le due rampe, una che scende e una che sale, sono a senso unico e indipendenti una dall’altra.

 

Continuavo a scendere e non vedevo mai nessuno.
Più andavo verso il basso più sentivo un fastidioso senso di claustrofobia e più guardavo verso l’alto più sperimentavo una strana sensazione di disagio allo stomaco.
Perché ti racconto questo?
Perché proprio mentre mi trovavo dentro ho iniziato a percepire questa esperienza  come una metafora di vita. Come una sensazione che mi stava insegnando qualcosa.
Quante volte ci diciamo “Ho toccato il fondo”.
Io posso dirti che nella mia vita il fondo l’ho toccato più volte e ora ti posso dire che sono arrivata a toccare anche il fondo del pozzo di San Patrizio :-), perché un fondo, nonostante la leggenda, esiste!
Mentre scendevo le scale ho notato la facilità nell’essere trascinata verso il basso, non c’era nessuna fatica, le gambe scendevano. Se ci pensi è quello che accade quando entriamo in un vortice di pensieri o esperienze negative. E’ un attimo scivolare.
Poi sono arrivata fino in basso. All’interno del pozzo c’è un piccolo ponticello che permette, una volta attraversato, di prendere le altre scale per la risalita. Quel ponticello segna proprio il fondo, sotto di lì non c’è altro. E in quel momento ho sentito una voce dentro di me dire:  “Bene, hai  toccato il fondo, adesso è ora di risalire”.

La mia frase era ovviamente legata alla situazione di sopravvivenza reale, mica potevo restare là sotto per sempre. Ma questo è anche ciò che accade nella vita. Solo quando sentiamo di aver toccato il fondo, che più giù di cosi non possiamo e non vogliamo andare, solo allora scatta quel click che ci permette la risalita.
Ho guardato verso l’alto e ho visto lei, lontana, distante: la luce. Solo un leggero spiraglio di luce, quella luce che ci aiuta a tornare a galla.

Ho iniziato a risalire.
Passo dopo passo l’affaticamento si è fatto sentire.
E’ più facile scendere. Anche se è doloroso è molto più facile andare verso il basso e magari anche fermarsi sul fondo. E’ facile cadere e spesso è difficile rialzarci.
Ma è proprio quando siamo sul fondo, nel buoi più totale che diventa un atto di consapevolezza decidere che quello non è il nostro posto.
Si, ci siamo dentro, a tutti è capitato di vivere esperienze negative, ma quello non è il luogo dove dobbiamo costruire il nostro castello di giustificazioni, paure, infelicità.
Risalire è più difficile.
Solo quando  i nostri occhi  smettono di guardare in basso quello che, anche se doloroso, può essere diventato comodo, e decidiamo di orientarli verso l’alto, in direzione di quella luce bellissima che ci aspetta per inondarci di gioia, allora e solo allora, per la nostra meta inizia a delinearsi  una strada.
Dobbiamo avere il coraggio di dire BASTA. Solo quando prendiamo questa decisione ogni azione, per quanto difficile possa essere, sarà finalizzata al nostro benessere.
Ma dobbiamo deciderlo noi!
Quella luce che ci aspetta in alto  è molto più gratificante ed è molto più importante della fatica che andremo a fare per raggiungerla, perché quella luce è VITA.
Sta a noi, sta a te, decidere.
E puoi rimandare la tua decisione o puoi dire ora “Basta” e riprendere in mano la tua vita, a piccoli passi verso quello che è un obiettivo che ci accomuna tutti: vivere il più felice possibile.
A te la scelta.
La tua Coach  Renata

P.s. Se vuoi scrivermi in privato per raccontarmi una sfida che ancora non hai superato, per capire come “tornare a vedere la luce” e per avere una consulenza gratuita puoi farlo qui: renata.andolfo@gmail.com bbbb